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Il Cacao nell'Antica Mesoamerica: un Tesoro di Significati Simbolici, Riti Sacri e Virtù Medicinali

 

Il Cacao: Un Viaggio attraverso la Storia Mesoamericana

Nella ricca e affascinante storia delle civiltà mesoamericane, tra le quali spiccano gli Olmechi (circa 1400 a.C. - 400 a.C.), antichi Maya (circa 2000 a.C. - 1500 d.C.), i Toltechi (circa 900 d.C. - 1168 d.C.) e gli Aztechi (circa 1300 d.C. - 1521 d.C.), il cacao è stato protagonista di un ruolo centrale.

Queste civiltà hanno creato bevande abbondanti a base di cacao, sia fredde che calde, in periodi storici diversi, nel corso dei millenni. Tuttavia, è interessante notare che il cacao non era consumato sotto forma di cioccolato solido, un'invenzione che sarebbe stata creata solo dopo l'invasione degli spagnoli proprio in Europa.

L'uso predominante del cacao in Centroamerica è sempre stato sotto forma di bevanda calda, spesso richiamando le antiche tradizioni a base di acqua, cacao e mais. Nel sud del Messico, in particolare, esistono numerose bevande a base di cacao, tra cui il famoso "Pozol," una tipica bevanda al cacao nello stato del Chiapas.

Tuttavia, la colonizzazione spagnola ha portato a sviluppi complessi e spesso tragici, che hanno contribuito a emarginare le comunità dei popoli originari e causato la perdita di gran parte delle loro conoscenze ancestrali e tradizioni.

El Salvador, che formava parte di quello che fu il "Regno del Guatemala" occidentale tra il 1500 e il 1800 d.C., è stato tra i principali centri di coltivazione del cacao in tutto il regno. Questa zona, conosciuta come Cuzcatlán, era nota per produrre grandi quantità di cacao nella regione "Los Izalcos," dove vivevano popoli originari di discendenza Maya e Mexica, i Nahua-Pipiles, che avevano coltivato il cacao nativo per secoli molto prima dell'arrivo degli spagnoli. Alcuni archeologi ritengono che il cacao criollo (geneticamente puro) potrebbe essere stato trasportato dalle coste di El Salvador, attraverso il porto di Acajutla, verso le altre colonie spagnole in Sud America. Ma è una teoria per il momento, non si hanno sufficienti evidenze che possano confermarlo. 

Durante il periodo coloniale, il cacao veniva essiccato, tostato e macinato fino a ottenere una pasta grezza, utilizzando uno strumento chiamato "metate," lo stesso usato per macinare il mais. Questa pasta di cacao veniva poi mescolata con acqua, mais, vaniglia, peperoncino e altre spezie locali, come l'achiote, che conferiva al cacao un colore rosso sangue. È importante notare che, prima dell'arrivo degli spagnoli, lo zucchero non faceva parte di questa bevanda, poichè lo zucchero di canna proveniva dall'India, ed era ancora sconosciuto ai popoli mesoamericani che invece conoscevano il miele o la vaniglia per addolcire il cacao.

L'invasione spagnola, guidata da Hernán Cortés nel 1518 d.C., ha portato il cacao in Europa, dove ha suscitato grande interesse nelle corti reali per le sue presunte proprietà afrodisiache ed energetiche. Cortés stesso scrisse una lettera a Carlo V, il re di Spagna dell'epoca, affermando che il cacao poteva sostenere le forze di un soldato per un intero giorno e che era un potente "ricostituente."

Si narra che l'ultimo imperatore Azteco, Moctezuma II, bevesse almeno 50 tazze di cacao al giorno per stimolare la libido. Le proprietà afrodisiache del cacao erano note fin dall'antichità. I Maya, ad esempio, celebravano la pubertà con rituali che includevano cacao e acqua profumata nella regione dello Yucatán.

Molti erroneamente collegano il cacao unicamente a Maya e Aztechi, ma non è proprio così. Non è solo il popolo Maya a fare uso del cacao: gli Olmechi, ad esempio, coltivavano e bevevano il cacao già nel 1400 a.C. Il cacao era considerato sacro da molti popoli mesoamericani, e le prove archeologiche suggeriscono il suo utilizzo in questa regione già dall'antichità, questo non solo grazie all'interpretazione della scrittura dei Maya, ma anche grazie alla scoperta di residui di teobromina in alcuni vasi trovati negli scavi archeologici in Messico e anche in El Salvador. 

Da notare che "Mesoamerica" comprende il sud del Messico, Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras, parte del Nicaragua e Costa Rica, regione in cui fiorirono alcune delle più grandi civiltà precolombiane. 

Mesoamerica Mappa Museo Popol Vuh Guatemala

 

Il cacao era così importante che, nel Popol Vuh, il libro sacro dei Maya, veniva considerato uno dei quattro alberi cosmici situati nelle direzioni dell'universo, rendendolo un simbolo del "sacro" e del "divino."

Conclusioni

Il cacao ha rivestito un ruolo fondamentale nella storia delle civiltà mesoamericane, influenzando cerimonie, riti, scambi commerciali, e persino la dieta quotidiana delle persone, anche nelle classi sociali meno abbienti, come testimonia Joya del Cerén a El Salvador. La sua introduzione in Europa ha dato inizio a una nuova era nella storia del cioccolato. La storia del cacao è un racconto affascinante di scoperte, tradizioni e cultura che attraversa secoli e continenti.

  

Foto: Moctezuma II, ultimo Re Azteca nel suo incontro con Hernàn Cortès prima che venisse ucciso dalle truppe di quest'ultimo, dando così fine all'Impero Azteca

Foto:  Tazumal - Complesso archeologico risalente all'epoca dei Maya - El Salvador Fonti: UNAM, Mexico  Enciclopedia Britannica  Immagine Maya cc: University of Oregon  Evidenza dell'uso del cacao El Salvador sito Maya Joya del Cerèn
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